Roma, Italia, 2021-Lug-17 — /Travel PR News/ — Esattamente 24 ( di ore ), sì, sono bastate per vivere una “notte magica”, quella dela vittoria degli azzurri di Mister Mancini nel campionato europeo.
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe andata così.
Lavoro negli eventi sportivi da tanti anni orma e questo, non è altro che un sogno che si realizza.
Un biglietto aereo Alitalia, andata domenica 11 luglio alle ore 11 di mattina e il ritorno la notte dopo, sempre su quel charter firmato Alitalia.
A proposito, anche il viaggio “made in Italy”, anche se la compagnia aerea di “made in Italy” oramai, ha ben poco. Ma questa è un’altra storia.
Da sottolineare la brendizzazione di tutto, anche di un percorso di viaggio, non fine a sè stesso, ma di scoperta, di esplorazione, di business certamente e, ultima cosa ma non meno importante, di “piccole soddisfazioni post pandemia”.
Qui mi ricollego a quelle sopra citate “24 ore”.
La destinazione : Wembley, quartiere di Londra. Siamo in Inghilterra.
La variante Delta, Il Covid19, le restrizioni e le nuove regole che, anche nel settore turistico e dell’ospitalità, nonché degli eventi, esistono e persistono.
Non più di 24 ore. Vivere Londra stavolta, è stato solo ed esclusivamente per la motivazione che mi ha portata in Inghilterra.
La finale degli Europei 2020 ( 2021 ).
Roma Fiumicino – Londra Gatwick, all’andata circa 2 ore di volo, passaporto, autocertificazione, tampone negativo fatto il giorno precedente alla mano e biglietto per la partita.
Controlli serratissimi, si parte.
All’aeroporto di Londra un pullman a disposizione per fare il tragitto fino allo stadio, due ore di distanza, oltre 70 km con il Wembley Stadium.
Dai finestrini una Londra cupa, macchine che sfrecciano per la città, gente che passeggia e tante case, belle e con giardino.
A bordo del pullman un lunch box per “ammazzare la fame” e per occupare il tempo, trascorso tra l’altro ascoltando musica, leggera? No, leggerissima, perfetta per una domenica pomeriggio.
Lunch box con possibilità di scelta, dal menù vegano al classico.
Arrivo allo stadio, erano le 16 pm, controlli per l’accesso e subito via, sugli spalti. Tempo per vivere da turisti nessuno, causa Covid, causa contenimento per l’importanza dell’evento. Tutta l’organizzazione ovviamente, firmata UEFA.
Dalle 16 è stata una festa da spalti, musica, foto, caffè, shopping all’interno della struttura sportiva, chiamate a casa e molto altro ancora, fino ad arrivare al fischio d’inizio, puntuale alle 20 ora inglese ( 21 ora italiana ).
Passavano le ore e il clima si faceva sempre più fresco, a tratti pioggia, ma tutto rigorosamente “scaldato” dai cuori delle persone presenti in struttura. Tutti emozionati, è stato il ritorno dei fans allo stadio post pandemia.
Novanta minuti di match, i supplementari e, in ultimo i rigori.
Vince l’Italia. E’ festa.
Una volta lasciato lo stadio, sotto un a Londra ormai con pioggia battente, è tempo di riprendere quel pullman, destinazione aeroporto. Il charter per Roma stava aspettando.
Una dinner box in pullman, anche stavolta, cena fornitissima e via.
Alle quattro del mattino si parte, dopo controlli ferratissimi, anche l’autocertificazione da esibire all’aereoporto.
Sempre alitalia, sempre come all’andata, stavolta però con il vento contro, solo un’ora e mezza di volo.
Atterraggio a Roma Fiumicino, è l’alba a Roma.
Quel che resta, 24 ore intense ma piene di emozioni che la stanchezza è stata quasi niente.
Un viaggio sportivo sì, ma anche un viaggio emozionale.
Esperienze da vivere, da fare una o più volte nella vita.
Si è viaggiatori, esploratori, fans, anche così. Ed è proprio così, che è tutto più bello.